LA PRATICA DEL KUNDALINI YOGA
Il maestro può mettere a disposizione la sua conoscenza, ma le esperienze appartengono allo studente. Stiamo solo condividendo la conoscenza e la tecnologia che ci sono state tramandate
Yogi Bhajan, dal Manuale “L’insegnante dell’era dell’Acquario”
A proposito dei risultati...
I risultati e gli effetti della pratica del Kundalini Yoga sono molto personali. L’esperienza appartiene individualmente al singolo studente. Ecco perché non si garantisce né se sponsorizza un risultato specifico benché ogni sequenza e meditazione sono state concepite per agire su un aspetto specifico del Sé. Tuttavia, l’esperienza di migliaia di praticanti in tutto il mondo del Kundalini Yoga testimonia quanto la pratica di questa meravigliosa disciplina possa portare dei grandi benefici al corpo, mente e spirito.
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In cosa consiste la pratica del Kundalini Yoga?
La pratica del Kundalini Yoga consiste nel fare dei kriya. La parola “kriya” significa “azione”. Un kriya nello yoga è una sequenza di posizioni, respiro e suono che si integrano per permettere la manifestazione di uno stato particolare.
Quando fate un kundalini kriya, il risultato di questa ripetizione è l’accesso e il controllo di uno stato particolare, prevedibile e stabile, una sfaccettatura della consapevolezza.
Di conseguenza, all’interno di un kriya si abbinano
- gli asana (posizione del corpo)
- I mudra (posizione delle mani)
- I pranayam (respiro)
- I dhirst (La focalizzazione degli occhi)
- I mantra (ripetizione di frasi che possono essere vibrate a voce alta, bisbigliate o ripetute mentalmente).
Ognuno di questi kriya lavorerà su diverse dimensioni e aspetti del nostro sé, su diversi organi e su diversi “Chakras” (centri energetici lungo il corpo), ma principalmente lavorerà sulla chimica del nostro cervello e sulla nostra mente.
Questi kriya sono stati tramandati così come sono dal maestro Yogi Bhajan, che ha portato questa millenaria tecnologia dall’India verso l’Occidente negli anni 70’. Questo è il motivo per cui diciamo “Kundalini yoga come insegnato da Yogi Bhajan”, perché ci garantisce che le tecniche che andremmo a praticare hanno l’integrità e la saggezza così come sono state tramandate per secoli dai maestri e dagli yogi.
Sequenza completa di una lezione di Kundalini Yoga
- Sintonizzarsi con l’Adi Mantra
- Riscaldamento
- Kriya
- Rilassamento
- Meditazione
- Chiusura della pratica: SAT NAM
Apertura della pratica: L’ADI MANTRA
Ogni volta che si pratica un kriya e/o una meditazione della tradizione del Kundalini Yoga, apriamo e chiudiamo lo spazio vibrando dei mantra specifici.
ONG NAMO GURUDEV NAMO
(Mi inchino alla saggezza divina, al Maestro divino interiore)
Come vibrare il mantra iniziale
Sedetevi con le gambe incrociate in una posizione comoda, con la colonna vertebrale dritta.
Unite i palmi delle mani, come in preghiera, con le dita rivolte verso l’alto e portate i pollici uniti, in contatto con il centro del petto, sullo sterno.
Inspirate profondamente. Portate la vostra concentrazione alla radice del naso, tra le sopracciglia, al Punto del Terzo Occhio.
Espirando, vibrate l’intero mantra in un’espirazione. Se l’ampiezza del vostro respiro non vi lo permette, dopo “Ong Namo” prendete un veloce “sorso” d’aria dalla bocca e poi vibrate il resto del mantra, estendendo il suono più a lungo possibile.
Il suono “Dev” va vibrato a un intervallo di terza minore più alto rispetto agli altri suoni del mantra. Vibrate questo mantra almeno tre volte prima di cominciare la vostra pratica di Kundalini Yoga.
Sul sito www.kriteachings.org (Kundalini Yoga mantra pronunciations – adi mantra (tune-in) è possibile ascoltarne un esempio.
Cosa è il Guru?
Nella cultura moderna, in Oriente e Occidente, il termine Guru genera comunemente l’idea di un insegnante umano e vivente.
Il Guru è in realtà un agente di cambiamento, un catalizzatore di trasformazione che risveglia la conoscenza spirituale, scaccia il buio, porta luce e conoscenza profonda. In effetti “Gu” significa “scurità” e “Ru” significa “luce”.
Il Guru è vivo all’interno di ognuno di noi. Noi scegliamo consapevolmente di sintonizzarci su questa conoscenza interiore e lo facciamo all’inizio di ogni lezione di Kundalini Yoga quando vibriamo l’Adi Mantra.
La catena d'oro del Kundalini Yoga
Quando vibriamo il mantra iniziale: l’Adi Mantra (Ong Namo Gurudev Namo), ci stiamo anche connettendo con “La catena d’Oro”.
La catena d’Oro del Kundalini yoga è la catena degli insegnanti. Mentre si insegna il Kundalini yoga, questa catena forma un canale attraverso il quale l’energia, la saggezza e la protezione della tradizione fluisce agli insegnanti di kundalini yoga e attraverso loro agli studenti.
È essenziale per un insegnante di kundalini yoga insegnare all’interno di questa catena per far sì che gli insegnamenti della tradizione fluiscano e possano arrivare agli studenti.
La stessa cosa vale se praticherete a casa da soli senza la presenza di un insegnante di Kundalini Yoga, dovete sempre aprire la pratica vibrando l’Adi mantra.
Chiusura della pratica: BIJ MANTRA
Per finalizzare una lezione di Kundalini Yoga sedetevi con le gambe incrociate, occhi chiusi (nello stesso modo che per iniziare).
Inspirate profondamente e mentre espirate vibrate un lungo SAT e un corto NAM. In questo caso il suono Saaaaaat è sette volte più lungo di Naam. Naam è cantato a un terzo più basso di Sat. (Potete ascoltare l’esempio sul Kriteachings.org)
Questa vibrazione permette allo studente di sperimentare l’armonia creata dalla classe. La vibrazione del lungo Sat Nam si ripete per almeno 3 volte.
Una volta finito, e mentre ancora vi trovate seduti con le gambe incrociate (chiamata “posizione facile”), ci si inchina, appoggiando la fronte per terra e allungando le braccia in avanti con le mani ancora in posizione della preghiera.
L’inchino, all’interno della tradizione yogica, significa portare la testa a un livello inferiore rispetto al cuore, simboleggiando il processo di andare oltre la mera accettazione mentale degli insegnamenti e l’apertura del cuore per riceverli.