Concetti della filosofia yogica

In questa sezione troverete alcuni concetti della filosofia yogica.

Indice (in ordine casuale)

KARMA

è la legge di causa ed effetto applicata alle azioni mentali, morali e fisiche. L’ego ci lega e ci identifica con gli oggetti, i sentimenti e i pensieri. Questi legami creano delle tendenze verso certe linee di azione. Invece di agire, reagiamo. I karma sono le condizioni richieste per bilanciare o completare queste tendenze.

DHARMA

è sentiero di vita al di sopra della ruota del karma, allineato alla nostra anima ed al nostro destino, dove tutte le nostre azioni sono indirizzate all’Infinito. È azione senza reazione, o senza karma. “Dharma è dove il debito è stato pagato, è dove la disciplina e gli impegni vi rendono positivi e pieni di grazia” (Yogi Bhajan).

SHAKTI

è la forza responsabile della creazione e di tutte le forze dinamiche dell’Universo.

BHAKTI

è devozione, resa, umiltà e rispetto per l’Universo.

MAYA

L’illusione che l’esperienza sensitiva del sé e del mondo intorno a noi sia reale. Solitamente percepita come ciò che ci allontana o ci eclissa dalla percezione di Dio.

TATTVAS

La qualità della nostra vita, della mente e della salute è mantenuta dai tattva. I 5 tattva più densi (ce ne sono circa 31 tattvas), di cui facciamo esperienza come qualità del corpo e della materia, sono: terra, acqua, fuoco, aria ed etere. Sono gli stessi “elementi” riconosciuti dalla scienza ermetica, dalla medicina cinese e dall’alchimia medievale. Questi 5 tattva terreni sono qualità presenti nei nostri sensi e nel mondo. Essi mettono in moto 3 tipi di comportamento o qualità chiamati guna, i quali determinano la nostra altitudine e attitudine della vita. Questi tre gunas sono: tamas, raja e sattva.

GUNAS

le 3 qualità dell’essere o comportamento:

CHITTA

La mente Universale.

I SUTRA DI PATANJALI

Una breve codificazione della pratica dello yoga. Sono venuti fuori dal periodo classico della filosofia e della storia dello yoga (200 – 800 D.C). i sutra di Patanjali sono una visione d’insieme degli obbiettivi, della filosofia e della struttura della disciplina yogica e meditativa.

Patanjali ha identificato otto aspetti interrelati della pratica dello yoga tra il 200 e il 600 D.C. Le 8 membra sono equamente essenziali alla costante progressione di purificazione della mente e di divisione del reale dall’illusorio. Sono chiamate “membra” o “parti” piuttosto che passi per enfatizzare la loro natura integrata. Le membra crescono un po’ in relazione l’una l’altra, permettendo il loro uso coordinato.

Le otto membra sono:

NADI

Canali di flusso per il prana. Ci sono 72.000 nadi, di cui 72 sono vitali. Di questi 72, tre sono le nadi più importanti per la comprensione del Kundalini Yoga: ida, pingala e sushmana.